Chiederemo inoltre al Ministro dell’Ambiente di annullare la delibera perché oggi il Parco nazionale ha deciso di procedere agli abbattimenti senza la necessaria Valutazione Ambientale Strategica così come previsto dalla normativa europea. ” Ha detto Enzo Venini Presidente WWF Italia.
La delibera approvata oggi prevede un tariffario per i cacciatori: 168 euro per abbattere un cervo, scontati a 79 nel caso se ne abbattano 10. (non ho parole....)
Il piano prevede l’abbattimento di migliaia di cervi da parte di “selecontrollori”, normali cacciatori di selezione “formati” da un corso di soli tre giorni e non appartenenti all’ente pubblico, nonché una vera e propria vendita di capi secondo una precisa tabella ai cacciatori residenti in valle.
Il tutto, senza coerenza con il mandato di un parco nazionale, è giustificato da presunte ragioni gestionali e di contenimento di danni vegetazionali.
Sulla decisione il rappresentante della Regione Lombardia si è astenuto, non avvallando così una decisione illegittima.
“Questa decisione è un segnale di grossa debolezza da parte del parco che rinuncia così a gestire la fauna selvatica a favore di un espediente per fare cassa, cedendo alle pressioni di parte del mondo venatorio.” ha detto EnzoVenini, Presidente WWF Italia.
L’unico mezzo efficace per controllare la popolazione di ungulati è infatti legato al ritorno potenziale dei predatori naturali e altre ragioni conservazionistiche quindi rendono inammissibile il prelievo di cervi all’interno dei confini del Parco Nazionale dello Stelvio. Stando ai dati attuali sull’areale occupato dal lupo il Parco sarà presumibilmente presto colonizzato dalla specie, il quale in tutta Europa ha una funzione regolatrice delle popolazioni di cervo. E' un'ipotesi fondata quindi che all'arrivo del lupo la densità dei cervi diminuirà molto a causa della predazione e per una migliore distribuzione degli animali. Potrebbe essere un grave errore rimuovere una risorsa importante per il predatore proprio ora che sta ricolonizzando anche le Alpi centrali.
“In un’ area protetta la fauna è un fondamentale elemento attrattivo per i visitatori e la loro scarsa visibilità potrebbe portare ad una minor fruibilità turistica del luogo – dice ancora Enzo Venini -, con conseguenze sullo sviluppo economico locale in zone di montagna. Chiediamo che il piano sia sottoposto alla normale procedura di Valutazione Ambientale Strategica prevista dalla legge”.
Uno dei commenti:
Vergogna, vergogna,vergogna, davanti a Dio e davanti agli Uomini!Ormai non si pensa altro che al Business, a fare soldi, in questo caso a rifornire i ristoranti di carne di Cervo e quanto d'altro..., fregandose altamente della Natura; prima si deve subire la predazione e la distruzione della fauna Marina dove multinazionali del pesce dell'industria e degli Armamenti, per il solo loro interesse, stanno inquinando e distruggendo il Mare, ed ora palesemente con la complicità di qualche giudice corrotto o irresponsabile, l'Uomo fa la stessa cosa sulla Terra, distruggendo il futuro dei nostri figli. (...)
Un altro commento:
è giusto che venga attuato un piano di abbattimento anche all'interno del parco nazionale,di cervi ce ne sono troppi,causano incidenti stradali e nelle condizioni in cui sono,essendo troppi e tutti consaguinei non son nemmeno belli da vedere! (ma senti chi parla!!! Ma li ha mai visti??).
Un altro ancora che fa di certo riflettere:
Questo è un chiaro esempio delle conseguenze della stupidità umana!SE I CERVI SONO TROPPI,LA COLPA è SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DELL'UOMO CHE,PER ANNI,HA LAVORATO A DISTRUGGERE UN ANELLO DI QUELLA CATENA ALIMENTARE CHE UN TEMPO PROVVEDEVA A REGOLARE GLI EQUILIBRI TRA ANIMALI E NATURA!
1 commento:
non si potrebbe catturarli e metterli in zone scarsamente popolate?
Chissa!!!
Posta un commento